mercoledì 9 gennaio 2019

Bivacco Borbotto - Casentino

Il bivacco situato alla fonte del borbotto si trova nel comune di San Godenzo.
Raggiungibile in auto nella stagione invernale, per il resto dell'anno l'accesso con mezzi motorizzati è più regolamentato, sempre meglio chiamare il corpo forestale di San Godenzo, sempre gentilissimi e disponibili, per informarsi con esattezza.

Noi lo abbiamo raggiunto anche a piedi, lasciando l'auto a Castagno D'Andrea.
Si può seguire la carreggiabile, oppure tagliare i vari tornanti attraversando il bosco tramite sentieri ben segnati, più difficoltoso in caso di neve.

La Struttura

Il bivacco è una struttura in muratura, composto da due stanze.
La stanza di accesso è la "zona camino".
Qui troviamo, appunto, un grosso camino, una panca ed un mobile in legno per stipare vivande ed
accessori per cucinare.

La seconda stanza è la "zona notte".
Vi si trova un grosso tavolo con panche un mobile per stipare zaini e roba varia e sei tavolacci, come posti letto, disposti a castello con una scaletta in legno per raggiungere i più alti.

Vi sono due finestre con imposte, una per stanza e dei cartelli informativi sulla fauna e la flora del luogo, oltre ad una cartina appesa ad una parete.

Poco distante vi sono anche dei bidoni della spazzatura e subito fuori del bivacco c'è un tavolo con panche in legno per poter mangiare all'aperto.

Attrezzatura disponibile

Al momento delle nostre visite abbiamo sempre trovato legna (da rifornire in caso si utilizzasse), una sega ed una griglia.
C'era anche qualche candela, delle spezie ed un po' di scatolame, ma in pessime condizioni o scaduto.
Abbiamo trovato anche diverse bottiglie vuote, utili per raccogliere l'acqua della fonte ed un po' di carta.
Completano il tutto una scopa ed una cassetta, per poter dare una bella pulita quando si lascia il bivacco.

Acqua

Nessun problema per reperirne, a due passi dal bivacco si trova una fonte.
Vi sono anche dei tavoli tipo area picnic poco distanti.

Considerazioni Finali

Il bivacco è molto carino, specie in inverno e, nonostante sia semplice da raggiungere, lo abbiamo
trovato in condizioni più che decenti.
La fonte vicina lo rende ottimo come punto di appoggio per fare qualche escursione.
Noi, ad esempio, siamo andati fino al Lago Degli Idoli, passando dalla Gorga Nera e da Capo D'Arno.
C'è anche una zona esterna dove stipare la legna che non entra accanto al camino, con tanto di telone per coprirla.

Come zona, a mio gusto, è anche troppo "civilizzata" ed accessibile, ma come punto base per un paio di giorni nei boschi, soprattutto con dei bambini, è davvero eccezionale.


IMPORTANTE!
Ricordate che il bivacco non è vostro!
Non è un luogo per vacanze a poco prezzo, lo si usa un massimo di due notti e poi lo si lascia ad altri eventuali escursionisti!
Sarebbe buona abitudine lasciare il posto meglio di come lo si trova, rifornendo la legnaia
e lasciando qualcosa per i visitatori successivi.
E ricordate di portare sempre via la vostra spazzatura ed anche quella eventualmente lasciata da altri visitatori più incivili!









mercoledì 12 dicembre 2018

Tre giorni nelle foreste del Casentino

Mi piace portare mio figlio a fare lunghe passeggiate nei boschi.
Così, approfittando di qualche giorno di pausa dal negozio, siamo andati io, mio figlio e mia moglie a passare tre giorni e due notti in un rifugio nelle foreste casentinesi.

Il piano era arrivare al rifugio alla fonte del borbotto, passare lì la prima notte per poi spostarci al rifugio presso il lago degli idoli a passare la seconda notte. Poi saremmo tornati a passare l'ultima nottata al primo rifugio.

Invito a lasciarmi commenti, magari con impressioni su esperienze analoghe e, magari, qualche dritta su altri posti dove passare una breve "avventura" simile a questa! In fondo all'articolo troverete anche dei link ad oggetti utili, che solitamente porto con me durante le escursioni.

Abbiamo preparato gli zaini con coperte, roba veloce da preparare per mangiare, caffè, tazze e piatti da campeggio. Insomma tutta l'attrezzatura che di solito porto quando faccio delle escursioni più lunghe di un giorno.
Il rifugio Borbotto

Per scrupolo abbiamo portato anche la tenda, in modo da essere preparati in caso uno dei rifugi fosse
occupato.

Una volta caricato tutto sulla vecchia 4x4 siamo partiti.
Mio figlio era entusiasta.
Infatti ora si lamenta ogni volta che facciamo una vacanza affittando un appartamento.
Senza la tenda ed un bosco, per lui, non è vacanza.

Il rifugio è semplicissimo da raggiungere, davvero accessibile a chiunque e questo, per me, non è una cosa positiva, ma ci si deve accontentare.
In inverno è meglio attrezzarsi a dovere
In inverno si può salire in auto fin sotto al rifugio, se l'auto lo permette, in estate invece si deve salire a piedi. Quando siamo andati noi era vietato salire con mezzi a motore nel fine settimana.
In caso voleste fare un giro da quelle parti, il mio consiglio è chiedere al corpo forestale di San Godenzo.
Noi avevamo già fatto un giro di perlustrazione in Inverno e la strada non è niente di impossibile, ma richiede comunque un'auto adatta o un'attrezzatura adeguata.


La fonte del Borbotto
Nonostante sia poco isolato, il rifugio risulta davvero comodo, in quanto ha una fonte d'acqua potabile vicinissima ed è molto grande, con diversi posti letto ed un grosso camino.
Devo dire anche che nonostante la semplice accessibilità, non è devastato dai soliti idioti come temevo.
C'era anche un po' di legna, lasciata dai precedenti occupanti, cosa da non dare per scontata anche se
è uso comune lasciare delle scorte di legname e cibo.
Noi abbiamo soggiornato al rifugio in Aprile, periodo a mio avviso perfetto.
In inverno il paesaggio è estremamente suggestivo, questo è sicuro, ma le passeggiate risultano più faticose e trovare legna asciutta è più difficile, e di legna ne serve tanta, in inverno.
Durante il sopralluogo invernale siamo dovuti salire a piedi, perché eravamo venuti con un'altra auto





IL RIFUGIO BORBOTTO (1200m)


Come anticipato, il rifugio è semplice da raggiungere e dispone di una fonte proprio a due passi.
Composto da due stanze, una con sei posti letto disposti a castello, un grande tavolo di legno con panche e un mobiletto per tenerci le nostre cose.
L'altra stanza, molto più piccola, è quella a cui si accede al rifugio, vi è una panca di fronte ad un grosso camino, spazio dove stipare la legna e un mobiletto dove tenere tutto il necessario per cucinare.
Abbiamo trovato anche una vecchia, ma funzionale, sega che non abbiamo usato, in quanto io avevo la mia, ed un attizzatoio per il fuoco.
Vi sono due piccole finestre, dotate di imposte, una per stanza.




ESCURSIONI

Di cose da vedere ce ne sono moltissime nelle foreste del Casentino, noi abbiamo deciso di raggiungere il Lago Degli Idoli passando dalla Gorga Nera e da Capo D'Arno.

La Gorga Nera (1300m)


Il cartello che segnala la presenza della
rana temporaria

Un semplice stagno, che ospita una specie di rana di montagna, la rana temporaria.
Questo acquitrino dona anche i natali ad una leggenda locale, quella del Badalischio.
Mitologica creatura, metà serpente e metà uccello, con una corona o un diadema sulla testa, capace di uccidere (o pietrificare) con lo sguardo dei suoi occhi rossi e che emette gas velenosi dalle fauci quando è adirata, facendo morire ed avvizzire le piante.
La Gorga Nera
Secondo la leggenda, questa creatura, fu liberata dal ventre della montagna durante una frana, pare verso la prima metà del 1600.
Ho trovato questa storia leggendo un libro di miti e leggende toscane e mio figlio si è appassionato davvero molto alla ricerca di questa misteriosa creatura, tanto che voleva uscire anche durante la notte per darle la caccia!
Pare inoltre che proprio qua, il sommo poeta Dante Alighieri, trasse l'ispirazione per descrivere la "selva oscura".


Capo D'Arno (1358m)


Il valico delle Crocicchie
Passata la gorga nera, fatta ancora un po' di strada e passato il valico delle Crocicchie (1406m), si arriva dove nasce il fiume Arno.
Qua si trova, vicino alla fonte, una stele con un'inscrizione:


"per mezza Toscana si spazia

un fiumicel che nasce in Falterona
e cento miglia di corso nol sazia"





Questo è un passo dal Purgatorio, canto XIV, dalla Divina Commedia.



L'iscrizione

Il Lago Degli Idoli


Il lago degli Idoli
Sul lato Sud del Monte Falterona, giace silenzioso il Lago Degli Idoli.
Frequentato in antichità dagli Etruschi, fu scelto da questi come luogo di culto.
Era usanza fare un pellegrinaggio fino a questo lago e gettare statuette di bronzo, monili ed armi.
Dopo il ritrovamento di una di queste offerte, il lago fu prosciugato, divenendo di fatto uno scavo archeologico.
Furono trovate centinaia di statuette e migliaia di altro "ninnoli", datati tra il VI e VI secolo a.c.

Poi il lago fu nuovamente riempito ed oggi possiamo visitarlo, immaginando un tempo lontano, in cui antiche genti venivano a offrire i loro doni agli dèi, chiedendo forse protezione per la famiglia, forse prosperità per i figli...chissà!

L'interno del rifugio del Lago
Purtroppo però i nostri piani hanno subito un duro colpo.
Il rifugio in cui volevamo pernottare era distrutto, quasi vandalizzato.
C'era la stufa a legna che fungeva anche da cucina, un grande tavolo con panche, ma il pavimento erapieno di sporcizia.
in buona parte rotto e
Purtroppo non pareva frequentato da viaggiatori coscienziosi, ma da imbecilli.

Allora, dopo una breve pausa, ci siamo caricati gli zaini in spalla e siamo tornati sui nostri passi di buona lena, anche perché, per non farsi mancare nulla, aveva anche cominciato a piovere!

Il Ritorno


Una volta tornati al rifugio del Borbotto, ho fatto un po' di legna per la notte, abbastanza da lasciarne anche dopo la nostra partenza.
Poi abbiamo cenato, raccontato storie davanti al fuoco e fatto una passeggiata notturna.
Purtroppo non abbiamo visto animali, poiché in quella zona vi sono i lupi e quelli non si fanno vedere facilmente!







L'ULTIMO GIORNO


Abbiamo sfruttato questo ultimo giorno per fare una passeggiata, per pulire il rifugio e stipare un po' di legna i visitatori che avrebbero occupato il rifugio dopo di noi.

Sicuramente un'esperienza da ripetere, molto rilassante e rigenerante, che mi sento di consigliare a chiunque voglia un'esperienza di vita all'aperto, senza però imbarcarsi in qualcosa di troppo complicato o proibitivo.



link utili:

Immagini di una valle toscana. Il Casentino e il parco naturale delle foreste casentinesi. Ediz. illustrata

Casentino, Val Tiberina 1:25.000

Bushcraft BCB - Zaino da trekking, capacità 25 l

Hooyee - Secchio da viaggio portatile, ripiegabile, pieghevole, multifunzionale
























domenica 14 ottobre 2018

BUGNANO - Paese Fantasma

le vie di Bugnano
Nel comune di Bagni di Lucca, nascosto da una fitta vegetazione, giace il paese di Bugnano.
Un paese fantasma decisamente grande, composto da numerosi edifici, si trova a circa 600 s.l.m..
Abbandonato da più di 50 anni, ormai è invaso dalla vegetazione e dal 2017, con un'ordinanza del sindaco, gli edifici e le vie che lo collegavano ai paesi vicini sono state chiuse.



Come consuetudine, in fondo all'articolo vi posterò dei link di oggetti utili ed un video che ho realizzato su questa gita. Se avete paesi fantasma o luoghi interessanti da suggerire, vi invito a farlo nei commenti!

Il Paese


un vicolo di Riolo
Bugnano faceva parte, assieme ad altri due paesi, alla località chiamata Pieve di Villa.
Uno di questi tre paesi è Riolo, che abbiamo velocemente visitato e che merita senza dubbio una capatina!
Le abitazioni sono, come detto, chiuse dalle classiche reti in ferro, per impedirne l'accesso.
La vegetazione è onnipresente
Niente di invalicabile ovviamente, ma entrare vi espone al rischio di infortunio o di contravvenzione.
Quelle in cui siamo entrati brevemente non avevano più reti a bloccare l'ingresso, forse tolte da qualcuno, forse cadute col tempo.
Gli interni delle case sono completamente spogli, saccheggiate nel corso degli anni di tutto ciò che fosse appetibile, camini, infissi, scalini in marmo... hanno portato via tutto.

La sensazione di abbandono è fortissima
Il sentiero che corre lungo il paese è stretto, si intravede sotto la vegetazione le pietre che formavano gli scalini ed il selciato.

Parlando con due persone del luogo, mi è stato spiegato che la maggior parte degli abitanti, abbandonato il paese, si è trasferita in America.


Seguendo questo percoso si raggiunge
 l'ingresso all'ultimo piano, quello
affrescato
Poi, nell'82, il paese fu acquistato da una società inglese per riqualificarlo in qualche modo, ma ci furono problemi con alcuni permessi riguardanti le fognature e il tutto fu abbandonato.
Questo sempre secondo il racconto di questi due signori.

Il paese è completamente avvolto dalla vegetazione e l'aspetto devastato delle case, complice la poca luce che passa dalle fronde, rende il luogo suggestivo.

Da visitare assolutamente è l'edificio più grande, ai piedi del quale ci siamo accampati per pranzare.
All'ultimo piano infatto, raggiungibile dall'esterno, si trovano dei bellissimi affreschi ed è ancora visibile il colore originale dei muri, con le sue decorazioni....


La stanza "affrescata"

Raggiungere Bugnano

L'inizio del sentiero
Raggiungere il paese è semplice e per niente impegnativo.
QUA trovate il collegamento al percorso su wikiloc, che ho registrato io.

In località Lugnano-monti di Villa si trova la chiesa di S. Maria e S. Donato.
Qui potete parcheggiare sul lato della strada e al cartello che indica il monumento ai caduti troverete un sentiero.
Seguitelo, oltrepassate le costruzioni della chiesa e proseguite sempre dritti. 
In nemmeno 10 minuti sarete al paese.



Un video sulla nostra esplorazione



Le Foto