domenica 24 giugno 2018

ISOLA SANTA e COL DI FAVILLA - paesi fantasma

La Garfagnana offre passeggiate rilassanti nei boschi, avventurose escursioni sui monti ed interessanti visite a borghi caratteristici.
Ma oltre a tutto questo, ospita numerosi paesi abbandonati, alcuni con storie banali, possiamo dire, altri con leggende alle spalle.
Oggi voglio raccontarvi la nostra gita dal paese -quasi- fantasma di Isola Santa, a quello di Col di Favilla. Magari non sono paesi con storie avvincenti alle spalle, ma la passeggiata che li collega regala un'esperienza molto bella, un trekking nei boschi, in cui si possono avvistare animali. Noi, purtroppo, abbiamo incontrato solo una volpe e qualche scoiattolo!

Isola Santa
una vista con la chiesa di Isola Santa
Questo piccolo paese è a 550 metri sul livello del mare ed è stato il nostro punto di partenza.
Probabile ospizio nel medioevo, oggi è un piccolo e caratteristico borgo che si affaccia su di un lago artificiale, creatosi con la costruzione della diga poco distante.
Il paese è stato ristrutturato in tempi recenti ed adesso è meta di turisti e pescatori.
È presente anche una chiesa, sconsacrata, citata nel 1260, intitolata a San Jacopo.
La chiesa di S. Jacopo
Ogni dieci anni il lago viene svuotato, portando alla luce gli edifici distrutti del vecchio insediamento, tra i quali spiccano un mulino ed un ponticello.
I vicoli di Isola Santa
Quando lo abbiamo visitato noi, il paese era deserto e silenzioso ed il lago fava una sensazione di serenità, in contrasto con la struttura moderna della diga.
Isola Santa è tranquillo, con vicoli stretti e costruzioni antiche, ma se venite in giorni feriali, potreste trovare molta gente ed i parcheggi scarseggiano.



La chiesa di Sant'Anna
Col di Favilla
Questo antico Borgo abbandonato si trova a 940 metri s.l.m. ed è sovrastato dal Pizzo delle Saette. La principale attività dei suoi abitanti era la produzione di carbone, seguiva poi la pastorizia e la lavorazione dei metalli.
Inizialmente era una sistemazione stagionale per pastori, intorno al 1600, ma in seguito vi si stabilirono definitivamente.
La vita si svolgeva attorno alla chiesa di Sant'Anna, ancora funzionante.
Il campanile con il Pizzo di sfondo
Con il sopraggiungere della modernità, il paese rimase isolato e, come accadde spesso, abbandonato lentamente. Oggi ci sono ancora un paio di costruzioni che
sembrano utilizzate saltuariamente, oltre alla chiesa.


Curiosità su Col di Favilla
-È presente una meridiana, alla sommità della chiesa, considerata la più alta della Toscana.
-Nel 1977 il paese fu vittima di atti vandalici e sacrileghi e fu necessario riconsacrare la chiesa. Inoltre alcuni scheletri furono
Il cimitero
trafugati dal piccolo cimitero vicino al paese.
-Del paese scrisse il poeta Fosco Marianini nel 1928:
"...Scendi e risali, risali e scendi, finalmente scorgemmo, quasi sepolto tra i giganteschi castagni, un campanile, poi comparvero dei tetti a lastre di pietra grigia e delle case. Il villaggio sorgeva in un punto di straordinaria bellezza, sulla cresta pianeggiante d'un monte, a quasi mille metri di quota, proprio dinanzi ai dirupi spettacolari e selvaggi del Pizzo delle Saette. Col di Favilla... era davvero alla fine del mondo... La vita morale e materiale a Col di Favilla ruotava ancora attorno al dio castagna. Le piante che producevano i frutti preziosi erano secolari, gigantesche, con certi tronchi da abbracciarsi in tre o quattro persone, curatissime, rispettate, amate..."
La passeggiata
La diga
Anche se tale non è. Non è troppo impegnativa, ma se fate due conti si copre un dislivello di 400 metri in un paio di km.
Si parte attraversando a diga e si inizia subito a salire, seguendo il sentiero 9. Possiamo ammirare Isola Santa in tutta la sua
Il paese visto dal sentiero
bellezza alla nostra sinistra. Si passa poi tra foreste silenziose, che offrono paesaggi antichi e bellissimi. Si sente il rumore del picchio, che percuote gli alberi, e lo sfrascare degli animali, allarmati dalla nostra presenza. Durante una pausa abbiamo visto anche una volpe,
che ci scrutava con sospetto.
La vecchia costruzione sulla via del ritorno
La traccia dell'uomo si limita a piccole costruzioni, come ponti e carrucole per la legna, ed il sentiero è tenuto abbastanza bene.
Arriviamo poi a Col di Favilla. I primi edifici mostrano già l'abbandono cui è stato vittima, solo la chiesa sembra utilizzata più di frequente. In fondo ad un vialetto alberato c'è il piccolo cimitero del paese, ovviamente chiuso a chiave.
Il giardinetto sotto al campanile
Dopo aver mangiato nel giardinetto sotto il campanile, ci mettiamo in viaggio per tornare, facendo
una strada differente, che ci porta a superare una vecchia
La cava
costruzione su di un ruscello, forse un mulino e  ad attraversare una cava, apparentemente in disuso. Anche il ritorno attraversa suggestive foreste e luoghi di pace.
Quando mi trovo in questi posti mi sento veramente bene, è come trovare se stessi, imparare di nuovo un antico linguaggio, ritrovare le radici che pensavo dimenticate.

In Conclusione
Una bellissima passeggiata, fatta come di nostra consuetudine con molta calma, ammirando i paesaggi e godendoci i boschi. Forse Col di Favilla offre molto meno, rispetto ad altri paesi fantasma, ma il tragitto per raggiungerla, e per tornare, vale la pena di farci un pensiero. Unica pecca è che Isola Santa è una meta molto conosciuta ed apprezzata e si rischia di trovarsi in mezzo a molta gente a cercare disperatamente un parcheggio. Al limite fate come noi e scegliete un giorno infrasettimanale per la visita.
Vi lascio qualche link, come di consueto, a oggetti come libri o carte, che possono aiutarvi nelle scelte dei vostri tragitto.
Vi invito anche a suggerirmi nei commenti posti interessanti da visitare.
Alla prossima!

Carta dei sentieri e dei rifugi
Magia e stregoneria in Garfagnana
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