giovedì 26 aprile 2018

La Rocca di Ripafratta - Fortezza dimenticata

La Rocca vista dal paese
Sopra il paese di Ripafratta, nel comune di San Giuliano, si ergono maestosi ed imponenti i resti di questa antica rocca.
Conosciuta anche come rocca di San Paolino, si è trovata spesso al centro degli scontri tra i comuni di Pisa e Lucca.

Come consuetudine, in fondo all'articolo vi posterò dei link di oggetti utili ed un video che ho realizzato su questa gita. Se avete paesi fantasma o luoghi interessanti da suggerire, vi invito a farlo nei commenti!


Il sentiero 105 incontra lo 00
Raggiungere la Rocca
La fortezza risulta davvero semplicissima da raggiungere.
Dopo essere arrivati al paese ed aver parcheggiato, si va alla piazza principale.
Qui sono presenti dei cartelli che indicano i sentieri.
Basterà seguire lo 00 che passa dietro la chiesa e attraverso alcuni stretti vicoli, oppure il 105, che si trova in fondo ad una strada vicino la fermata del bus.
Il 105 si incontra poi con lo 00 e, girando a sinistra, si raggiunge la rocca.

La Rocca in breve
Ingresso interno
Fu edificata dai pisani nel secolo X, ma si crede che la struttura esistesse già, in forma ridotta, forse
L'ingresso esterno
edificata dai Longobardi.
Vi si accede da una porta situata lungo delle mura esterne, alla fine di un sentiero, poi un'altra porta ci aspetta lungo le mura interne, controllata da una bocca da fuoco.
Una volta erano visibili gli stemmi dei podestà che si erano alternati al controllo della rocca, ma al momento della mia visita non li ho visti.
All'interno della piazza d'armi, sono ancora visibili il mastio, le rovine della dimora del conestabile e gli ingressi ai sotterranei ed alle cisterne dell'acqua.
Il mastio è la struttura più antica ed aveva funzione anche di torre di guardia.
Una parte dei sotterranei, molto ridotta, è ancora esplorabile.
Sono presenti un paio di sgangherate scale a pioli, per raggiungere la parte alta delle mura.
Io ci son salito e la vista è davvero notevole!
Nei dintorni sono ancora presenti i ruderi di due torri di guardia, torre Niccolai e Centino.

Una considerazione
La rocca è di proprietà privata e vederla ridotta così mi dispiace molto.
Pensate che è qua da più di mille anni...
Ha visto battaglie e conquiste, ha visto alternarsi valorosi e famosi condottieri e addirittura è stata consolidata e rinforzata dal grande architetto Giuliano da Sangallo forse in collaborazione con Leonardo da Vinci.
Adesso è ridotta un rudere, invasa dalla vegetazione, destinata a scomparire
Non potrebbe essere valorizzata? Non potrebbe divenire un'attrazione culturale del nostro Monte Pisano?


Per un approfondimento della storia della Rocca, vi invito a visitare i siti che linkerò qua sotto, la storia è davvero interessante.

Link

mercoledì 18 aprile 2018

MIRTETO, BORGO FANTASMA

Il pranzo a Mirteto
Stavolta non ci siamo allontanati troppo da casa, siamo rimasti sul monte pisano.
I nostri monti offrono diverse mete interessanti e questo antico borgo monastico è una di quelle da non mancare.
Si trova sopra Asciano, nascosto dalla nostra macchia mediterranea ed il sentiero per arrivarci è breve, ma abbastanza faticoso, per la conformazione del terreno.
Come spesso accade, siamo andati io, Devid e mio figlio.


Come consuetudine, in fondo all'articolo vi posterò dei link di oggetti utili ed un video che ho realizzato su questa gita. Se avete paesi fantasma o luoghi interessanti da suggerire, vi invito a farlo nei commenti!

Raggiungere Mirteto
Il Cisternone
Per raggiungere il Borgo, dopo aver parcheggiato ad Asciano, si passa dalla Valle delle Fonti, oltrepassando il cisternone, antico
acquedotto mediceo.
Si attraversa un ponticello sulla sinistra e si segue il percorso CAI, ben segnato.
Il sentiero è faticoso, attraverso la nostra caratteristica macchia sale di quasi 300 metri.
Lungo il sentiero si trovano anche dei sugheri.


Il Borgo
L'arrivo al Borgo
Mirteto è un antico borgo monastico, che comprende quel che resta di una chiesa del 1100.
Il nome, viene dalle piante di mirto, presenti nella zona.
Al momento della nostra visita, tutte le costruzioni erano transennate, come se fosse in atto un qualche tipo di restauro.
Speriamo proprio, perché è un peccato vedere un luogo così bello ridotto in queste condizioni.
Le altre abitazioni sono molto più moderne, ma pericolanti.
Il vecchio frutteto continua invece a produrre; nei giusti periodi dell'anno è possibile gustare ottime susine.
Al nostro arrivo siamo stati accolti da numerose capre, lasciate qua da un curioso inquilino di cui vi parlerò più avanti...
Dal Mirteto partono altri sentieri, che permettono di vagare per i monti pisani, purtroppo il nostro tempo era limitato, quindi abbiamo pranzato, esplorato e poi ce ne siamo tornati alla macchina.
Le capre del Mirteto

Curiosità...
->Non molto tempo fa, un uomo si è insediato qua abusivamente.
Per questo abbiamo trovato delle capre, probabilmente tenute da questo personaggio.
Ora sono libere, ma se capitate da queste parti e le capre ci sono ancora, vedrete quando sono docili ed affettuose!
La chiesa vandalizzata (foto Roberto Ghezzi)
-> nel 2015 la chiesa fu oggetto di un atto vandalico.
Qualche individuo ha pensato che esercitare la sua attività di writer su un reperto del 1100 era una cosa normalissima...






Link
Monte Pisano. Carta escursionistica 1:25.000
Il sito del Monte Pisano





















giovedì 12 aprile 2018

BRENTO SANICO - Antico crocevia abbandonato

La Storia


Il paese ormai invaso dalla vegetazione
Situato sull'appennino Tosco-Romagnolo a poco più di 600 metri sul livello del mare, questo paese era abitato una volta da circa 80 persone. Aveva una discreta importanza, in quanto situato sull'unica strada che collegava la Toscana e la Romagna. Si racconta che, nel 1843, il paese fosse noto per le sue feste e l'avvenenza delle ragazze che abitavano il luogo.
La gente del luogo si manteneva tramite attività rurali, come la pastorizia e la coltivazione, ma erano imposti anche pesanti dazi a chi passava da quella strada, che servivano a mantenere agibili quest'ultima, in quanto necessitava di molta manutenzione. Con l'avvento delle moderne autostrade e strade statali, il paese si trovò isolato e fu lentamente abbandonato.

Raggiungere Brento

Si raggiunge dalla canonica di San Pellegrino, Firenzuola. Noi abbiamo parcheggiato proprio nel piazzale della chiesa, dietro la quale parte una mulattiera che sarà il nostro sentiero verso il paese fantasma. 
La torre colombaia
La vista della chiesa si San Pellegrino
dall'inizio del sentiero
 Il sentiero è il numero 063, riconoscibile perché proprio all'inizio troviamo una torre colombaia.
Ci inerpicheremo su sentieri scavati nel fianco della montagna, deturpata per raccogliere la pietra serena.
Dopo un tratto pietroso si conquista il crinale, dove troviamo una antica croce di legno, da qui la mulattiera entra nella macchia, fiancheggiando pascoli e frutteti ormai abbandonati ed inselvatichiti ed incontrando qualche edificio diroccato. Durante il tratto pietroso, capita che il sentiero si divida, uno sale ancora più in alto, l'altro invece prosegue dritto. Solitamente arrivano entrambi allo stesso punto, quello che sale è molto panoramico, ma anche faticoso e pericoloso. Per non sbagliare, affidatevi ai sempre attuali omini di pietra, in quanto la segnaletica CAI risulta poco curata a tratti.
Una vista della vallata
Noi eravamo due adulti, io ed un mio caro amico, e mio figlio, che aveva quasi quattro anni. Ci abbiamo messo circa un paio d'ore, ma senza bambini è una passeggiata di circa la metà del tempo.
Abbiamo fatto il tragitto con calma, assaporando ogni paesaggio, il profumo degli alberi, il silenzio dato dalla distanza dai luoghi abitati.... Abbiamo pranzato in uno spiazzo in mezzo alla vegetazione.

La croce sulla cima del crinale

Il Paese

Brento risulta molto suggestivo, edifici in pietra arenaria e legno, invasi dalla vegetazione. Alcuni edifici sono esplorabili, ma con molta attenzione e cautela. Primo tra tutti uno composto da due stanze, in una delle quali troneggia un grande camino. Lo potete vedere nel video che linko, è l'edificio al cui interno faccio volare il drone. Molto suggestiva la chiesa, dedicata a San Biagio, all'interno della quale spicca la volta, ancora di un blu notte intenso, nonostante il passare del tempo, davvero suggestiva.
La volta, che mantiene il suo splendido blu

L'interno della chiesa
La chiesa vista dall'entrata









 Il retro della chiesa, la canonica, è esplorabile, ma con molta attenzione, il tetto è crollato ed il pavimento non ha un aspetto molto solido.
Purtroppo non c'è molto altro da vedere nel paese, la nostra gita finisce qua. 

In conclusione
La passeggiata è rilassante ed i paesaggi maestosi, ma il paese è piccolo, invaso dai rovi e, per la maggior parte degli edifici, inaccessibile. Noi abbiamo fatto due ore e passa di auto per trovare questo posto, ma non ci siamo affatto pentiti. 
Vi lascio con qualche foto ed un link al video che montai e vi invito a seguire il blog per i futuri articoli su altri paesi fantasma!
Vi invito anche a suggerirmi luoghi che ritenete valga la pena visitare e, magari, montare un bel video.
Alla prossima!

Approfondimento

Se volete approfondire ulteriormente, vi linko un libro che parla proprio di Brento
Brento, San Pellegrino, Casetta di Tiara